Primo Piano
Crossfire
Film Joker
Box Office World
Premi & Festival
Trova Cinema
La Vetrina
In Sala
Scrivici
Intervista a Lone Scherfig
La regista ha presentato alla Berlinale 2019 The Kindness of Strangers
Parla dei suoi ultimi film e ringrazia per l’ispirazione Suso Cecchi D’Amico

Realizzata da Franco Ferri

La regista Lone Scherfig
La regista Lone Scherfig
Nell’ultimo decennio la personalità di Lone Scherfig,regista danese,ha trovato una splendida conferma nel cinema inglese con pellicole quali An Education, Posh,in mezzo ci sarà quel tocco di romanticismo femminile non convenzionale rappresentato da One Day,con Anne Hathaway e Jim Sturgess. Negli ultimi tre anni porta sugli schermi,Their Finest (L'Ora più Bella),e approda in concorso alla Berlinale 2019 dove l’ultimo lavoro,The Kindness of Strangers ha aperto la kermesse. Il film racconta la storia di alcuni personaggi che,durante una terribile tempesta esistenziale,quanto di clima effettivamente gelido a New York,scopriranno tra loro,amore,disponibilità e umanità. Una vicenda dove è evidente la costruzione figurativa tra energie meteo,condizioni umane devastanti se non incontrollabili e l’alveo del rifugio quale luogo di catartico incontro e sinergica riscoperta delle relazioni tra persone. Tra i protagonisti vediamo il ritorno di Jay Baruchel (Million Dollar Baby),Zoe Kazan e Andrea Riseborough,ma soprattutto quello di Bill Nighy,habitué dei suoi lavori (L'Ora più Bella) ora anche in veste di coproduttore della nuova pellicola. L’occasione di parlare con Lone diviene uno spazio aperto su molti aspetti degli ultimi film che ha girato,come pure una puntualizzante scoperta delle tante dimensioni della cinematografia.

Come nasce The Kindness of Strangers ?
Abbiamo girato sopratutto a New York e Toronto,volevo ambientare il film in una città cosmopolita come New York,una specie di capitale di tutti. Non volevo alcun intento politico anche se il background della storia mette a confronto il lusso dell'alta società newyorkese con la povertà assoluta. Sono gli aspetti positivi che vedono emersione e luce piano piano,diventano una terapia se sappiamo aiutare gli altri,attraverso questi aiuteremo noi stessi.

Sentimenti che in fondo fanno parte dello stesso leitmotiv che seguiva Gemma Arterton in L'Ora Più Bella (Their Finest) ?
Gemma è riuscita a comunicare nelle immagini di quel film un completo senso di dolcezza e delicatezza come pure,calore e fragilità ottenendo un maggior spessore rispetto ai personaggi del libro

La storia era adattamento di un libro?
In modo determinato da quello abbiamo eliminato alcuni capitoli preferendone altri,così la figura femminile assume uno spazio centrale che inserisce una linea molto vicina alle sensibilità moderne con toni resi forti da un lavoro incisivo sulla fotografia

Il periodo di quegli anni bellici che vide centralità nella battaglia di Dunkirk pare aver ritrovato al cinema l’epica del racconto?

Quando noi eravamo sul progetto già da svariato tempo il tema centrale interessò anche altre produzioni. Sono i mesi relativi alla seconda guerra mondiale in cui lo sfondo molto doloroso venne rappresentato da quanto accadde sulla spiaggia di Dunkirk

Un flash della trama per quei spettatori e spettatrici italiani che non hanno ancora visto il film?
Racconta il percorso di una giovane,obbligato dagli eventi durante la guerra,nel quale si dovrà trasformare da semplice segretaria a scrittrice di film,perché in quel momento il ruolo degli uomini era quello di dover andare al fronte. Abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura in modo da avere un ottimo bilanciamento tra le parti drammatiche e quelle umoristiche

L'Ora Più Bella (Their Finest) con quella sua forma di metafilm rimarrà una dichiarazione d’amore per il cinema?
Amo pensare che il pubblico possa provare le mie stesse suggestioni di natura cinematografica. C’è stato uno sforzo per realizzarlo con diversi supporti stilistici,dal bianco e nero al documentario,ma le sequenze più belle sono alla fine con il volto in primo piano di Gemma Arterton sul quale ogni spettatore può identificarsi e sovrapporre le proprie emozioni

Sembra una visione attraente e poliedrica quella con cui riesci a esprimere i punti di vista di un film
Faccio film tenendo a mente l’esperienza del mio background nelle realizzazioni che ha avuto vari tipi di formazione compreso il genere pubblicitario, Questo mi permette di avere approcci diversi con le storie

Che metodo di lavoro preferisci con gli attori per approfondire ed entrare totalmente nella storia?
Valutiamo opzioni,eventuali dubbi sui personaggi,ma è l’intero script che viene sempre messo in discussione con tutti gli attori prima del set,per aderire meglio a un concetto di realtà e verità,per non filtrarlo troppo dal processo di finzione che in ogni caso sarà comunque presente nella codifica di una sceneggiatura

Regista e scrittrice, nel caso di The Kindness of Strangers, gratificante scelta ambita dall’ego oppure lavoro complementare e duro a tutto campo?
Scrivere e raccontare nella forme del cinema mi ha sempre appassionato e quando ho iniziato il lavoro avevo sempre in mente l’opera di una donna sceneggiatrice. E’ stato importante, e mi fu di grande stimolo quanto ha fatto,Suso Cecchi D'Amico (Ladri di Biciclette, Rocco e I Suoi Fratelli, Le Amiche)


Cinema & Critica 2019 © All rights reserved