Zalone & Co. il successo al cinema costruito dalla tv
La sinergia tra televisione,distribuzione,multiplex tappa vincente per i film comici
Il gusto del pubblico verso un percorso obbligato. Ci sarà spazio per gli altri ? Il successo stagionale del genere comico italiano deve far riflettere senza enfatizzazioni schivando facili e improbabili sinfonie che cercano soluzioni improntate sull’ottimismo. In questa occasione cercheremo di valutare una strada poco battuta ma utile a fornirci indizi interessanti. Abbiamo ascoltato opinioni che hanno preferito l’epilogo scenico di cinema nuovamente riempiti coincidente con il presunto abbandono da parte degli spettatori di una tv in costante fase di stanchezza. L’affaticamento con molta probabilità risiede nell’analisi frettolosa dei nostri amici opinionisti dal momento che nella fasce serali dell’audience la televisione avrebbe stabilizzato un pubblico,superiore ai 30 milioni di spettatori ben maggiore rispetto all’anno passato. Quindi cinema e piccolo schermo hanno in comune di questo periodo alti numeri che fanno da battistrada verso un’insolita forma di gemellaggio. In tutta chiarezza risulta lampante che film come Benvenuti al sud,Che bella giornata,Immaturi ,le saghe dei maschi & femmine o di Cetto Qualunque trovino un comune denominatore nell’espressività del monitor casalingo,ma non di questo vogliamo parlare.
Nel momento in cui l’industria televisiva diviene forza finanziaria che fa da locomotiva a quella cinematografica assistiamo ad un veloce cambiamento di soggetti storicamente in campo. Le sale cinematografiche divengono capofila di una strategia tendente a cambiare gli effetti del gioco quando queste sono gradualmente sostituite dai multiplex. Per decenni i cinema di città,grandi o piccole,hanno rappresentato un capillare movimento in mano ad una miriade di imprenditori che testimoniava un’epoca di libera iniziativa mentre ora stanno lasciando il passo ai complessi commerciali degli hinterland,anche per un giusto avvicendamento di progresso,ma la concorrenza perde vistosamente la sua forza. Seguendo un processo simile alla concentrazione in poche mani dei network tv,i multiplex stanno formando il manico di una struttura rigida che amalgama produzione,distribuzione,esercizio. Appena due anni fa sarebbe stato improponibile,ora al contrario ogni soluzione vincente può essere adottata con la tv che ingloba il cinema.
Un film con il marketing di fatto a costo zero nei programmi del broadcaster amico,associato ad una pianificazione certa quanto invasiva nelle multisale alleate,condiziona ciò che resta nel mercato distributivo e delle sale, divenendo di conseguenza discrezionale nelle uscite di altri film competitors. In questa maniera potrebbero venire orientati i gusti del pubblico in forma determinante verso una direzione auspicata,un sospetto balenato incessantemente purtroppo per qualche dichiarazione non troppo calcolata da rappresentanti di industria che mostrano qualche avversità nei confronti della cinematografia di provenienza internazionale. Sarà l’esultanza per i goal segnati in questa stagione oppure un progetto imprenditoriale sta lavorando per una nuova era di autarchia culturale ?
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