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Sarà il Mio Tipo? Prendi in prestito Kant
Una seduzione che annulla le differenze in nome di un principio del sapere
Godibile e intelligente segue il disegno dell’utopia nel viaggio dell’amore

Sarà il Mio Tipo? Una Scena
Sarà il Mio Tipo? Una Scena
Un’attrazione fatale che rompe il giogo della solitudine cogliendo nel gusto dell’altra ogni scintilla di novità da immergere nella propria,austera cultura accademica. Il prof. Clément immagina così Jennifer,parrucchiera carina con l’hobby del karaoke,lettrice accanita di gossip e di tutto quanto fa show,ma nell’apparenza svagata della giovane riconoscerà un arguto senso estetico che nasce dal pensiero di Kant. Il momento positivo che sta attraversando il cinema francese contestualmente ai film distribuiti in Italia viene confermato dalla storia diretta da Lucas Belvaux. Sarà il Mio Tipo? che nel titolo originale,Pas son Genre,inquadra meglio un’assoluta differenza lontana dalle origini stilistiche e culturali del protagonista. Lui arriva da Parigi e per l’imprevisto professionale che si chiama mobbing viene mandato ad insegnare filosofia nel nord della Francia. Arras è una cittadina,non distante da Lille,che sembra agli antipodi per uno studioso con un bagaglio anche di importanti pubblicazioni filosofiche,però la vita di provincia a volte riserva sorprendenti prospettive. Riprendendo alcuni capisaldi di una commedia che metteva di fronte diversità e gioia dell’assimilazione (Giù al Nord) con medesime analogie di location,se ne distacca per sceneggiare una più complessa esegesi del contrasto attraverso la visione interiore dei personaggi modulata da certezze e dubbi senza mai far sovrastare l’uno all’altro. Supera l’idea stessa di genere sviluppando una commedia ai confini del dramma lasciando che le leve del sentimento possano sublimare al punto giusto una storia d’amore distante da tipicità prevedibili. Seguendo e ragionando le vicende in corso non sfuggirà l’attenta analisi di psicologie che recepiscono il senso di spaccato attualizzante in cui il pensiero di conoscenza e sapere dettato da convenzioni classiche trova punto di aggancio con la cultura popolare nei suoi simboli riconosciuti. I solchi dell’erudizione invece nella realtà rinnovano una separazione classista? Le differenze dovrebbero essere armonizzate come un rapporto d’amore,questa la teoria originale sostenuta da Clément per sedurre la fragile Jennifer con un pizzico d’opportunismo,nella quale scopre la libertà di saper collegare esteticamente un oggetto ad un altro assegnando forma appropriata,accogliendo nei fatti la sostanza che regge il principio del giudizio come nei saggi critici della filosofia Kantiana. Intellettualismo e ragione pratica sono il carburante dell’amore ma ci sono scogli posti dalla natura individuale che frangono inesorabilmente i flutti salienti quando l’utopia sembra in grado di far approdare purezza. L’intelligente,dinamica pellicola espone brillantemente i temi collaterali nati dal determinismo,più o meno strutturato,che i media hanno divulgato attraverso segni e sembianze. L’opposizione o integrazione nell’ampia casa di una cultura tradizionalmente recepita come elitaria è vissuta anche figurativamente da personaggi che cercano comunque un sentiero orgoglioso della propria dignità. Lo stile del film seguendo il vero istinto delle loro coscienze vedrà un crescendo interessantissimo verso un finale sorprendente.
Franco Ferri
8 maggio 2015