Un simmetrico viaggio della crisi odierna in ”Midnight in Paris” e "Miracolo a Le Havre"
La cultura del passato diviene una proposta per un nuovo umanesimo
Scena da 'Midnight in Paris'
Nessuno si sarebbe mai immaginato come due artisti profondamente diversi nelle storie e nello stile,un giorno avrebbero portato le loro tipicità a confrontarsi in uno studio che contempla molte analogie di somiglianza nei loro ultimi lavori. Le luci si concentrano su Woody Allen e Aki Kaurismäki e aiutati dalla contemporanea distributiva di
Midnight in Paris e
Miracolo a Le Havre ci appare molto evidente il disegno simmetrico quanto intriso di impulso immaginifico che avvolge i due film. Ambedue le vicende sono percorse da un fondo di disagio esistenziale dei protagonisti che si tramuta in un urlo allegorico di protesta verso l’espressione decadente del presente. Allora si scolpiscono nell’affresco sullo schermo le ragioni di un umanesimo da reinventare,si riafferma il valore dell’etica politica e culturale che sembra sopita alla maggioranza degli individui riscoprendo le fonti originali,le icone creative e dinamiche ormai sepolte,forse dimenticate ingiustamente nel passato. Abbiamo avuto sempre sospetto dei ricorsi,degli sguardi malinconici e nostalgici perché generalmente hanno portato sedimentazione,scarsa volontà al dinamismo e una quasi totalità di insuccesso,spalancando le porte al consueto nichilismo anticamera della cristallizzazione.
Scena da 'Miracolo a Le Havre'
I nostri artisti,Il newyorkese e il finlandese,inquadrano però il meccanismo dei rispettivi messaggi senza indulgenza retrospettiva,per intenderci si richiamano ad una luce di classicità sia essa di riferimento artistico,letterario o schiettamente cinefila alla maniera dei poeti che si appellavano all’antichità,in tempi di recessione,riaffermando l’integrità e la validità di una forma o immagine onde preservare e tramandare l’ideale di pura bellezza. Più che il segmento che unisce presente e passato mostrano una personale strada atemporale nella quale l’individuo o più in generale la società affronti l’imperdibile esigenza di trovare sempre un’età dell’oro,sospinta e incoraggiata dal moto continuo della perfettibilità umana. Se Woody troverà la sua creatività che ridà forza al proprio io nel presente attraverso il connubio con gli artisti della Parigi anni ‘20,Aki focalizzerà il proprio rigore etico sociale rinvigorendo la depressa civiltà portuale di Le Havre nei nostri giorni con le vestigi,non i resti,di un cinema anni ’70,che sapeva combattere e trovare il sentiero del progresso civile. Sia
Midnight in Paris che
Miracolo a Le Havre non esaltano la ricerca del tempo perduto fine a se stessa,propongono un viaggio di natura energetica dove predomina l’immaginazione in forma di reale che ha il sopravvento sull’apparente quanto freddo anacronismo al fine di proporre una legittima lettura in chiave filosofica sulla primavera dell’essere.