Michelle Obama annuncia l'Oscar
La voce a distanza della first lady d’America dà il suggello e un’idea di sintesi dell’85°edizione degli Academy Awards. La vittoria di
Argo poteva stare nelle previsioni considerato il rush notevole tenuto nei vari premi prestigiosi delle ultime settimane. Il film di Ben Affleck conquista tre statuette e nell’immaginario cinefilo coglie lo spirito più liberal del film americano. Quello vicino alle più belle pagine del cinema di ispirazione civile che
Argo rielabora in un moderno format multiforme,coinvolgente,pensante soprattutto,al di sopra di ogni appartenenza nel rappresentare il desiderio e il soffio di libertà. I pronostici alla vigilia propendevano per scelte più accademiche intrise magari dall’ufficialità di una verità storiografica indiscutibile.
Lincoln non ha scaldato i cuori dei giurati più giovani,seppur premiato per l’interpretazione di Daniel Day – Lewis,resta nella sua fine drammaturgia un film freddo,dalle luci soffuse e i fondali severi,che non a caso gli hanno fatto attribuire l’Academy per la scenografia. Un ‘altra impronta considerevole nasce dai quattro premi consegnati a
Vita di Pi che raffigurano un complessivo gioco di squadra composto da regia,fotografia,effetti speciali,musica molto determinanti nel segnare lo stile e la sostanza di un racconto originale,con tematiche spirituali molto presenti e attuali nell’interdipendenza fra uomo e universo. Un legame molto stretto che va oltre il film come ha voluto ricordare,in un momento suggestivo della premiazione,Ang Lee evocando e ringraziando
“Il custode del cinema”. Anne Hathaway è la migliore attrice non protagonista interpretando il ruolo di Fantine in
Les Misérables,musical di una certa rilevanza che ottiene anche la statuetta per il make-up e gli effetti sonori.
Ang Lee ringrazia
Quentin Tarantino con
Django Unchained conquista la migliore sceneggiatura originale replicando il successo nella medesima categoria di
Pulp Fiction nel 1995,quella volta in coabitazione con Roger Avary. Il western,scanzonato,pulp e politico nel medesimo istante,regala il bis per il miglior interprete non protagonista a Christoph Waltz dopo la vittoria ottenuta nel 2010 con
Bastardi senza gloria. Visto al femminile sorprende la bella affermazione di Jennifer Lawrence,migliore attrice per
Il Lato Positivo,una carriera fulminea dopo essere passata per la nomination l’anno scorso con
Un Gelido Inverno: La migliore canzone la canta in diretta sul palco Adele,e la title track di
Skyfall qualche minuto dopo riceverà la mitica dorata. Il miglior film straniero va senza grande sorpresa ad
Amour,essendo la pellicola risultata vincitrice in tanti premi e festival,da est a ovest in meno di un anno. Il film di Michael Haneke,nonostante l’estraniante raffigurazione del disagio e dell’abisso esistenziale,ha avuto risposta controcorrente conquistando pubblico e box office statunitense con una velata e autentica pagina di metafisica del reale. Anche questo è l’Oscar.