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Il Titanic inaffondabile di Cameron
Torna sugli schermi il film che naviga oltre l’abisso del disaster movie
Il segreto del suo successo? Una forza attiva trasforma il relitto in poesia

James Cameron
James Cameron

Era il 15 aprile 1912 e 1500 persone perirono,poco più di 700 furono i superstiti. Questa la tragica sintesi del celebre transatlantico che James Cameron portò sullo schermo nel dicembre del 1997. Oggi torna rivestito in 3D e rimasterizzato in digitale 4k,ma è il 25° Anniversario dalla sua uscita (In Italia il 16 Gennaio 1998) a far rieditare nobilmente un film che ha avuto il dono dell’epica e forse per questo non poteva abitare nell’oblio del passato riaccendendo quella vena trascendente e poetica così ricca di suggestioni da travalicare l’onda del tempo. L’enorme budget di produzione faceva temere alla vigilia dell’uscita la replica dell’abisso,questa volta finanziario,di una pellicola che gli analisti vedevano nefastamente incentrata sulla morte senza star e interpretata da un Leo DiCaprio e una Kate Winslet fino allora confinati nei dintorni del cinema d’essai. Il box office invece ci consegnò il film di maggior successo di tutti i tempi,per batterlo ci volle oltre dieci anni dopo un altro lavoro di Cameron (Avatar). Le folle,riconoscibili in agglomerati di ogni età,facevano file oceaniche all’ingresso dei cinema materializzando in forma visiva l’irresistibile spinta rituale di una proiezione cinematografica che sapeva trasformarsi nella linfa di un desiderio collettivo assunto a bisogno dell’intimità. La forza attiva emanata dal film come poche volte accade è probabilmente il segreto del suo successo ancorato in un centro di gravità che ha saputo rendere vibrante la vicenda oltre le sequenze di un disaster movie.

Titanic nel 25° Anniversario
Titanic nel 25° Anniversario
C’è un disegno che mette in avanti il punto di vista,un trattare la materia con il cesello da cinema d’autore abilitando l’espressione del pensiero nell’incontro con un’oggettività che va a forgiare energia evocativa quasi simile a quella della musica. La trovata della sceneggiatura,dopo una fase in forma documentaria nella quale il reale è il relitto,i suoi brandelli e oggetti testimoni tristi di una tragedia consegnata alla storia,si concentra sull'emersione dell'enigma restituendo un’idea di vita alla caleidoscopica comunità del transatlantico. L’unione con la fiction aggancia e consolida un inusitato stile in cui quella frammentaria notte si trasformerà in illuminante luce simbolica,quanto mai meta di una verità ispirata altrettanto plausibile e convincente. Viene rinvenuto un dipinto all’interno della nave raffigurante una splendida ragazza nuda,la cui posa reca data del giorno prima la tragedia. Offerto come scoop in TV vi si riconosce e si presenta ai ricercatori un'anziana signora,presunta sopravvissuta e sedicente modella del quadro. Un immaginario spiazzante che stupisce e avvince per sorprendente magnetismo. Diffonde passione nel cuore dettata da un’alchimia vitale connessa con astratti ma verosimili puzzle che determinano un nuovo interesse. Susciterà dal mistero di quella figura femminile uno sguardo diverso,oltre forme riconducibili,diretto nel profondo a carpire segni che valgono l’eternità. La tela accompagna ad un’osmosi completa che va oltre le fattezze di un corpo stabilendo un contatto versatile come fossimo davanti a un’opera di Picasso. La magia dell’amore lirico insieme drammatico di Jack e Rose fa scoprire un rinnovato senso di appartenenza universale. Un sublimante vigore di sorgente figurativa che trae origine nell’insondabile arcano del nostro essere ed eleva un tocco onirico di struggente libertà creatosi come nei capisaldi delle grandi narrazioni,ovvero il melodramma sullo sfondo della tragedia. Il Titanic di James Cameron rimane emblema della lotta presente nel quotidiano di ciascuno,ma sopratutto risplende come l'opportuna metafora di uno scrigno giacente nel fondo della nostra anima dove rinchiudiamo segreti,gioie ed amarezze. Quel patrimonio profondo e misterioso,che spesso non sappiamo o non vogliamo decifrare,tornerà a galla in noi soltanto con uno sguardo amorevole diversamente resterà sepolto per sempre negli anfratti più reconditi.
Franco Ferri