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Cinema: L’accordo che cambia la storia
A Hollywood dopo lo sciopero più lungo e importante per questioni vitali
Un nuovo corso che abbraccia diritti, creatività e... intelligenza artificiale

Rosario Dawson al corteo di protesta
Rosario Dawson al corteo di protesta
Ha avuto luogo la ratifica degli accordi tra studios hollywoodiani e i sindacati (Sag-Aftra) che sollecitavano richieste legali,diritti degli scrittori,di attori e di molte altre rappresentanze artistiche. Dopo 148 giorni di sciopero prende forma una significativa alba di cambiamento nelle produzioni cine-televisive. Sono state settimane,mesi che hanno visto trattative estenuanti,picchetti sui set produttivi con contendenti quanto mai determinati nella causa,sempre rivolti all’obiettivo finale evitando distorsioni da compromessi al ribasso,e lo sciopero è stato condiviso secondo un sondaggio Gallup dal 70% della popolazione americana. La vittoria dei sindacati contro i produttori si è delineata su quasi tutti gli aspetti,dagli aumenti dei minimi salariali,al fondo previdenziale,ai protocolli che fissano effettivi paletti sull’uso dell’intelligenza artificiale. I media statunitensi,dai quotidiani più autorevoli alle tv popolari,salutano allo stesso modo quello che si può definire un evento storico. Quei 160.000 scioperanti che hanno bloccato i piani e le lavorazioni di una delle più potenti industrie del mondo vincono una battaglia campale inaugurando con ogni probabilità l’inizio di un’era più militante nei rapporti tra studios e lavoratori di Hollywood. Le risultanze di questo perdurante azzeramento produttivo erano del resto visibili ovunque anche per i non addetti ai lavori,evidenziando dalla fine estate in poi un effetto domino che ha stratificato una forte carenza di uscite di film non soltanto negli Usa ma nel mondo intero. Ben sapendo come la presenza hollywoodiana sia fondamentale in ogni paese per l’afflusso di pubblico,certificando un Made in Hollywood che continua ad essere il più grande veicolo culturale esistente. L’impasse si protrarrà fino ai primi mesi del 2024 perché tra set che riprendono il lavoro e le nuove pellicole da presentare ci vorrà un buon tempo,solo allora cinema e streaming potranno tirare un sospiro di sollievo. La lunga astensione (primo sciopero simultaneo di due sigle sindacali dal 1960) è stata una strategia contrattuale vincente riuscendo a portare i produttori allo sfinimento giocato sul filo finanziario. Crediamo che nei cinque mesi di stop venga stimata una perdita oltre i due miliardi di dollari e se la protesta fosse perdurata ancora si sarebbe moltiplicata a dismisura mettendo a rischio la prospettiva d’impresa. Il blocco delle attività e il diario degli eventi già da oggi possono presentare una serie di connessioni,criteri competitori,molteplicità capitolari,che sembrano invitare a future sceneggiature per film coinvolgenti.

Kevin Bacon condivide lo sciopero
Kevin Bacon condivide lo sciopero
Intanto tra i vincitori dell’estenuante battaglia c’è proprio l’idea stessa di scrittura della storia a collocarsi in alto. Il negoziato ha fatto prevalere tra le altre una questione vitale del meccanismo cinema. Riconoscendo il potere degli scrittori l’industria cinematografica guarderà al fattore creativo quale fondamento basilare per un progetto da realizzare come non accadeva da tempo immemorabile. Anni fa Ken Loach profetizzò un trend che stagione dopo stagione si è purtroppo contestualizzato come una triste verità. Disse che le produzioni sempre più spesso venivano decise e affidate dagli studios a dirigenti distanti dall’essenza cinema,di sola formazione finanziaria e pronti a sfornare prodotti da vendersi alla stregua di retail bancari. Tale logica ha funzionato per un periodo ma cominciava a perder colpi con i cambiamenti del pubblico. L’epoca pandemica ha senza dubbio messo in atto una radicale modificazione dei gusti lo si vede anche da certi format che sono discesi profondamente negli incassi. I players dallo sciopero saranno stimolati a rivedere i loro modelli di business per affrontare le variabili dettate da scelte del pubblico significativaménte differenti da ieri. Ora diverrà prioritario domandarsi che tipo di storia funzionerà e tutto ciò assume una sostanza sia di sfida che di opportunità sorretta nel nome dell’innovazione. Dal punto di vista economico Sag-Aftra portano in dote notevoli miglioramenti per l’esercito di attori (le star sono una piccola schiera dell’indotto) che adesso possono contare su minimi salariali decenti conseguendo anche bonus considerevoli da ridistribuire in un fondo previdenziale. I sindacati nondimeno ottengono normative rilevanti sul paventato pericolo che sorge dall’uso dell’intelligenza artificiale. Il ricorso a software tipo ChatGPT non sarà permesso in sede d’ideazione e scrittura tutelando il lavoro creativo delle sceneggiature,mentre per riprodurre un personaggio sintetico includendo caratteristiche riconoscibili in attori della vita reale gli studi dovranno avere il permesso da questi soggetti. Altrettanto stringente sarà la riproduzione digitale di immagini con attori ormai deceduti che potrà aver luogo solo con il consenso. Siamo di fronte a nuove strutture contrattuali,divengono principi pilota che presto potrebbero influenzare le industrie d’intrattenimento e le giurisprudenze nel mondo con grande beneficio per tutti i segmenti riferiti.
Franco Ferri