Adam Sandler
Gli annuali
Razzies giunti alla 32° edizione hanno toccato un prestigio e una notorietà che non è inferiore agli altri premi come
Oscar o
Golden Globe. In determinate culture e paesi avremmo avuto forme di censure e silenziose cortine fumogene per togliere di mezzo,infrangere l’autorevolezza di un premio che autorizza se non certifica il valore contrario ovvero l’essenza del brutto,quantificazione estrema di una condizione estetica inferiore. Negli Stati Uniti tutto ciò trova un coraggio senza ipocrisie,dove le idee dell’arte e della comunicazione si sviluppano tenendo conto di un sistema competitivo;la qualità di un lavoro cinematografico non ha difficoltà ad essere valutata per il suo giusto merito sia esso verso l’alto oppure virato in basso. I
Razzies Awards contemplano un loro gioioso metabolismo che riesce a sconfinare nell’ironia,riuscendo a mettere insieme la logica del riconoscimento con il gioco beffardo e perfido della bocciatura. Spesso i confini della virtù e del baratro sono labili e difficilmente si adattano in steccati rigidi,del resto ricorderemo le affermazioni quasi contemporanee di Sandra Bullock nel 2010,quando a distanza di pochi giorni si beccò un
Razzie Lampone d’Oro per poi vincere un
Oscar,portando la sua carriera al top.
Al Pacino
L’edizione del 2012 ha salutato un plurivincitore,una commedia brillante ampiamente sopra le righe che evidentemente fornisce valore aggiunto per i votanti del premio.
Jack & Jill ha fatto incetta di statuette arrivando a quota dieci,incidendo la pietra miliare di un record. Fra gli attori lodatissime (si fa per dire) le interpretazioni di Adam Sandler,Katie Holmes senza dimenticare quella di un mito del cinema che risponde al nome di Al Pacino.Soltanto due riconoscimenti in down per un‘altra commedia,
Mia moglie per finta (Peggior Regia e ancora Sandler nel ruolo maschile) mentre sono svaniti vittime di delusioni,
Transformers 3, The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1,e il Nicolas Cage de
L’ultimo dei Templari,un attore che stagioni fa lottava per l’Oscar con film di culto. Crediamo che una gamma diversificata dei premi nelle varie kermesse sia salutare per tastare il polso ad un pensiero cinematografico ricco di varianti e senza paraventi bacchettoni, ma qualcosa di analogo ci vorrebbe in Italia al netto di ritrosie e timidezze. Da alcune stagioni c’è un premio denominato
Cinemattone che quest’anno ha omaggiato le varie categorie riferite al cinema italiano con sei statuette.
Vacanze di Natale a Cortina,Lezioni di Cioccolato 2,Baciato dalla Fortuna e
Tutta colpa della musica,Sabrina Ferilli e Luca Argentero sono stati i film e gli attori premiati,però vorremmo più intraprendenza e meno pavidità selezionatrice. A parte il cinepanettone,che semmai andrebbe incensato alla carriera,le altre scelte sembrano favorite da un eccesso di politicamente corretto e al non disturbo dei padroni del vapore preferendo titoli da indifferenza recensoria. Sarebbe stato utile scomodare pellicole di maggior risonanza e miglior predisposizione estetica all’anti bellezza,il catalogo disponibile era consistente.
F. F.