Il film nonostante i tagli tiene alta la discussione, un giallo che tocca la società
Storia diversa e inebriante, apologo per alcuni, altri lo avversano senza pietà
A cura di FRANCO FERRI
Ben Affleck e Rosamund Pike
Il successo mondiale de
L’Amore Bugiardo – Gone Girl,in primis negli Usa,deriva da una cristallina architettura narrativa che ha saputo mettere gli spettatori a stretto contatto con quanto di più angosciante e subdolamente accettato dalle convenzioni. David Fincher ha creato un feedback,un filo di intima verità tra il fluido sulfureo dei capitoli e la percezione istantanea del fruitore,c’erano tutte le premesse di interesse anche per l’eco del best seller scritto da Gillian Flynn (sceneggiatrice del film). Gli argomenti trattati sono quelli che scottano sia nel privato come nella società e non si potrà rimanere indifferenti all’accusa verso la tv colpevole di diffondere menzogne allo stato puro. Ora che il film è giunto in Italia purtroppo dobbiamo constatare qualche tentativo un po’stupido di annacquare il contenuto attraverso le forbici della censura, il solito odioso strumento che nei paesi più o meno irreggimentati non passa mai di moda,un metodo moralizzante per una storia lontana dal moralismo. Dà voce a questo aspetto Giorgio Carbone su
Libero.”Ci sono scene di sesso pesante che nell'edizione italiana sono state in gran parte abolite”. La redazione del giornale vuol rimarcare da vicino i punti nevralgici e le diversità del film,in tal modo l’altro opinionista, Giordano Tedoldi tiene a precisare che,”«
L’Amore Bugiardo» non è un giallo,ci parla della nostra società, ossessionata dal successo,soprattutto del successo etico. Quando in scena si manifesta dea Normalità,si possono anche rompere le righe e smontare la retorica del femminicidio”. Il notista di
Libero tocca il nervo scoperto che per tutto il film concentra attenzione di uomini e donne nel valutare l’altra faccia di un politicamente corretto mai messo in discussione dai media,nel caso di
Gone Girl diviene addirittura complice di un misfatto truccato da verità,una fraudolenza con crismi legali a vantaggio di chi persegue l’obiettivo della sopraffazione.
Giorgio Carbone
La vita e le relazioni nel matrimonio sono importanti nella vicenda ma potrebbero indurre in errore di valutazione nel momento in cui queste espandono oltre certi confini. Alessandra Levantesi Kezich su
La Stampa riconduce il tutto a
“una disillusa,enigmatica riflessione sul matrimonio aspetto,questo,che resta sacrificato sull'altare del cinema di genere”. Fincher non avrebbe voluto fare di certo un film legato al solo mistero del menage matrimoniale ma trasporta i suoi personaggi dinamicamente verso i tratti dell’apologo senza per nulla inchiodarli sui parametri fissi del thriller,quest’ultimo poi si permea e tinge di altri livelli narranti. Lo conferma Dana Stevens su
Slate.com .” Sembra fatto con una serie di strati sovrapposti, uno più seducente e opaco del precedente e il film somiglia alla ragazza misteriosamente scomparsa del titolo ”. Aggiunge sul tema,Federico Gironi di
Comingsoon.it,” David Fincher grande romanziere del cinema contemporaneo,non dimentica mai l'importanza della storia e dei personaggi,e rende il portato simbolico e metaforico subordinato a loro ”. Aldo Spiniello di
Sentieri Selvaggi invece lascia un contributo dilungato e sostanzialmente negativo su
L’Amore Bugiardo. “ Per lui (regista)
il cinema è un gioco vuoto,ma è altrettanto chiaro che non c'è più alcuna ipotesi di piacere. Fincher non inventa nulla né manipola,al contrario di Hitchcock. Non ha bisogno della trovata,se ne infischia dell’arte o dell’artigianato perché lavora su tutta la gamma delle potenzialità del Nuovo Mondo. Mette in conto anche la nostra inclinazione alla stupidità ”. A parte la valutazione in chiaro odor di pregiudizio antico (
Nuovo Mondo = America ?!) e di evidente prosa auto compiacente non si capisce bene quale succo di sintesi voglia comunicare il critico. Di sicuro David Fincher,oggi e in anni recenti,evitando steccati o passando oltre le muraglie delle convenzioni ha contribuito all’evoluzione della settima arte guardando con interesse ai dettagli dell’artigiano. Con la sua garanzia,se l’intelligenza e l’imbecillità fossero allegorici competitor di una gara sapremmo fin da subito che quest’ultima non avrebbe scampo.