L’AMORE BUGIARDO – GONE GIRL di David Fincher
Sceneggiatura di Gillian Flynn
Con Ben Affleck,Rosamund Pike,Neil Patrick Harris,Carrie Coon Riesce ad inseguire i temi della società a lui più congeniali proponendo in una lettura dinamica delle storie l’approfondito legame che i suoi personaggi possono generare. Persegue con aderenza e continuità autoriale le logiche molto spesso nascoste dentro la psiche umana che potrebbero esplodere nel circostante,generando a seconda dei casi genialità,distruzione o qualcosa somigliante a tutte due. David Fincher è un regista d’autore,uno di quelli che un giorno potremo trovare nei libri di storia a testimonianza di spiccate caratteristiche morfologiche del cinema di questi anni. Con personale padronanza oltrepassa il film di genere rileggendo lo stile di un thriller,guardando all’horror come fosse una sonorità percettibile dell’animo umano da introdurre nella drammaturgia del racconto. Sa tirar fuori da elementi di apparenza quotidiana un filo elettrico anticonformista,dal sapore particolarmente politico,che si esprime senza necessità di pronunciare a aprioristicamente slogan e teorie. Nel caso odierno sono la cultura e l’immaginario dentro una donna ad essere osservati da vicino nel momento in cui costei scompare senza lasciar traccia. Tutti pensano ad un efferato omicidio per opera del marito stesso,del resto le tracce dell’indagine portano a lui e la rispettabile carismatica figura di lei appartiene per diritto mediatico al piedistallo degli Dei. Le ipotesi vagliate conducono stranamente alle tappe di una caccia al tesoro che via via rivela la vita segreta e meschina di Nick. Non c’é un cadavere e di conseguenza neppure un accusato ma tutto si trasforma per l’uomo in scottante e probatorio,ad opera di un piano ad orologeria davvero eccellente pensato nei minimi dettagli che i critici letterari avrebbero sicuramente definito straordinario. Ci inoltreremo nei segreti di questa unione che fino a qualche giorno prima era senza macchia,ma come direbbe Alfred Hitchcock andremo alla scoperta dell’altra faccia di una bionda,perché nel gioco sottile della competizione viene a galla l’arte della scrittura. Nick è scrittore discretamente affermato,lei in gioventù era la Mitica Amy,best seller e creazione speciale per molti teen ager. Il circuito narrativo esplora le ossessioni interiori nate da paure non rimosse che risalgono la china quando il peso delle relazioni e delle personalità si disintegrano. All’interno di esse però non c’è debolezza ma slancio di credersi nel giusto,i movimenti vengono interfacciati ed esposti nella dimensione di verità attraverso una mescola alimentata dai valori convenzionali e dal consenso derivato attraverso la tv. Il film diverrà lucida analisi delle coscienze in crisi,del silenzio che per troppo tempo ha pervaso una nazione di fronte al tormento logorroico della televisione. David Fincher descrive l’inquietudine di un periodo,non mostra compiacenza nemmeno alle vittime però nella sua trama apri un livello e subito ne trovi un altro. Forse è qui la chiave di una verità che prosegue un disegno diabolico distante dall’ufficialità presunta.
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