Primo Piano
Crossfire
Film Joker
Box Office World
Premi & Festival
Trova Cinema
La Vetrina
In Sala
Scrivici
DICEMBRE 2024
TOP
DOWN

Vuoi consultare i Film Joker dei mesi precedenti?
Scegli il mese e clicca su Vai

Il Meglio e il Peggio del mese
LA STANZA ACCANTO di Pedro Almodòvar
Sceneggiatura di Pedro Almodòvar

Con Julianne Moore, Tilda Swinton, John Turturro

La fine da subito va a influenzare l’inizio e l’attesa per un epilogo segnato non porrà il pubblico nella condizione ineluttabile che tutto abbia una canonica prevedibilità. Non cadiamo nella confusione criptica,tantomeno farsi prendere dal tentativo d’insofferenza verso una tematica dal percorso contraddistinto,ma la vita intesa quale capitolo finale dell’esistere diviene per Almodòvar un sagace spazio da personalizzare. La morte va guardata certamente in faccia nella propria crudele ineludibile dimensione che giammai si potrà avvalere di altre inopportune,fasulle soluzioni consolatorie. L’idea medesima di sopravvivenza per ritardare l’evento,quanto penosa nel rendere la degenza un intervallo di ipocrita speranza,appartiene a conformità che non tengono conto di rispetto e delle sofferenze reali. La presa di coscienza del malato cambia radicalmente e il circostante perde di totale valore fin dagli attimi in cui il corpo viene marcato da una patologia terminale. Al regista non servono romanticismi malinconici e scene madri tanto per ridestarsi all’indietro con ricordi e istanti meravigliosi vissuti. Preferisce fermare l’interesse nell’umanesimo guardando in avanti attraverso i giorni che restano,costruendoci all’interno una maison dai tratti,specifici ma di consistenza sana e pragmatica. In questo frangente l’amicizia,l’insorgente scoperta di ulteriori reciproche sensibilità dall’intento cordiale aiuteranno due donne a coinvolgersi con rispetto. Senza contrappesi favoriranno complicità reciproche del loro spirito identitario ma passo dopo passo la solidarietà determina altro. La pellicola fa delineare una scelta insolita usando proprietà che portano in emersione il tema del fine vita volontario e della sua auspicabile coesistenza legalitaria nel diritto civile. Ragioni cinematografiche e battaglia di ruolo cercano una coabitazione nei toni del racconto sostenute da requisiti in confluenza con quelli di un noir particolare. Una scrittrice di successo viene a sapere per interposta persona del momento drammatico che vive una collega giornalista con la quale in gioventù divise esperienze professionali e di sincera fratellanza. Decide di farle visita e l’occasione molto conviviale diventa per la malata un appiglio per non rimanere in solitudine quando dovrà morire. Chiede alla scrittrice di restare nell’edificio dove abita ospitandola nella stanza accanto alla sua. Tutto appare pianificato in nome del sostegno ma l’opportunità caritatevole può celare un artificio,forse lanciare una provocazione senza ombre di compromessi. Almodòvar rilegge e rielabora tesi emotive che non ha mai pensato di abbandonare. Quasi fossero elementi speculari dai mille riflessi i suoi film dialogano su vita,morte,attese fataliste,concentrandosi in quell’arco drammaturgico che coglie,amore,avversione,lealtà e inganno,cercando anche stavolta di poter afferrare sfumature non ordinarie. Eppure da La Stanza Accanto traspare freddezza eccessiva,che nonostante nobili propositi e impegno civile lascia interdetti rispetto ai lavori più ispirati della propria filmografia. L’attenzione alle recitazioni,la precisa ritmica dei dialoghi in lingua inglese,se da un lato intercalano nella storia credibilità di caratteri e ambienti,dall’altro finiscono per ingessare importanti lati comunicativi in un kammerspiel (psicologia teatrale) dal sapore insoddisfacente e retrò. Nemmeno il sottile cenno a Hitchcock,quando il caso irrompe nel plot per un disegno perfetto,servirà a rifornire quell’originalità vagheggiata che avrebbe dovuto lasciare limpide tracce nella pellicola.