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Le multinazionali ci salvano dagli zombies
“World War Z” spara un forte messaggio politico controcorrente
Polemiche all’estero, critici italiani cauti se non addirittura reticenti

A cura di FRANCO FERRI

Brad Pitt produce 'World War Z'
Brad Pitt produce 'World War Z'
Il ritorno dei morti viventi non risuona solo di horror e di adrenalinica visione in salsa disaster,stuzzicando tutte le capacità affabulatorie del genere. La personale guerra di Brad Pitt,prodotta e tratta dal libro di Max Brooks,passerebbe tra quei film di scarso appeal se non intervenisse dalle sequenze sovraeccitate uno strano richiamo,un distinguibile refrain in cui la geopolitica della vicenda fa emergere dei messaggi. Colpisce particolarmente in ragione del fatto che il cinema hollywoodiano aveva sempre mantenuto una solida indipendenza contenutistica rispetto ai grandi trust commerciali,anzi poteva considerarsi una bandiera del libero pensiero. Quest’ultimo aspetto risulterà paradossalmente carburante proprio per quell’antiliberalismo autoritario esaltato in World War Z. Gli zombies sono incarnazione di paure virtuali che si accendono realmente,la quintessenza del controllo da insidiare nei popoli. ” Se metaforicamente parlando,noi uomini fossimo il virus del mondo ? ”,suggerisce amaro il regista Marc Forster. Siamo di fronte ad un forte detonatore,perciò la curiosità ci sollecita per verificare come l’arte del dibattito si infiammi nel panorama mediatico. Il quotidiano Europa parte a gran velocità e scrive.” La propaganda sionista entra nelle sale italiane, così la pensa una nutrita pattuglia di critici che sta accusando il film di sostenere in modo subdolo l’occupazione israeliana dei territori Cisgiordani ”.

Giona A. Nazzaro
Giona A. Nazzaro
Critico è The Times of Israel che dice,“«World War Z» è la più grande dimostrazione di propaganda cinematografica pro Israele dai tempi di «Exodus» di Otto Preminger ”. Fa un certo effetto il gigantesco muro preparato nel film dalle autorità israeliane in funzione anti-zombies che richiama visionariamente all’attualità.“ Mentre il resto del mondo si è dissolto in cenere “, continua il giornale,” Israele sopravvive”. Dall’altra parte,il sito AngryArab urla in tono conturbato,si tratta di “pornografia sionista”. A questo punto vogliamo saperne di più,cerchiamo spunti analoghi che svelino,polemizzino sul quantum politico di questo pamphlet allegorico contro la globalizzazione. Però è veramente dura trovare qualcosa in proposito,a parte lo strillo di Europa e la timida sortita di Giona A. Nazzaro sul Manifesto,” La visione di una terra promessa igienicamente corretta è da brividi “,sembra che i critici italiani rispolverino una forma di disdicevole autocensura. Maurizio Porro che forse ha visto il film da Marte scrive sul Corriere della Sera,” Qualche richiamo agli «Uccelli»di hitchcockiana memoria con emozioni forti “.

Maurizio Porro
Maurizio Porro
Si evita il coinvolgimento su temi spinosi e crea un certo imbarazzo la dichiarazione di Maria Luisa DiSimone opinionista de La Notizia,“ Gli sviluppi politici lasciano il posto alle ragioni del marketing privilegiando il blockbuster formato famiglia ” oppure quanto afferma Paolo Mereghetti,in prestito dal Corriere a Io Donna,” I fan di Romero volgeranno lo sguardo,nessuna metafora, poca politica “. A proposito di Romero,il profeta di un certo modo di essere zombies,Giorgio Carbone da Libero suggerisce,” Gli zombi di Romero erano dei fantoccioni che non facevano paura a nessuno,questi sono bestiacce che i piccini sogneranno finché saranno grandi ”.Insomma la diversità senza nominarla sembra la bestia nera e gli fa eco con entusiasmo viscerale Maurizio Acerbi dal Giornale che non vuol parlare di fantasy,” Uno dei thriller più coinvolgenti degli ultimi tempi capace di tenere col fiato sospeso lo spettatore rapito dal pericoloso pellegrinare di Brad Pitt ”. C’è uno sviluppo dove lo spettatore vede volentieri il destino della Terra affidato a Brad Pitt “,tira diritto Alessandra Levantesi su La Stampa,ma nella missione dell’eroe di turno scoviamo un messaggio ben più ideologico che nessuno ha saputo o voluto rendere esplicito. In questa guerra mondiale a cui gli zombies offrono l’impersonificazione di astratti incubi,oggettivamente reali nel nostro mondo,si affiancano in termini positivi soggetti e prodotti che al contrario hanno manifestato nella recente cronaca le ombre della loro azione. Oms,sancta sanctorum delle multinazionali farmaceutiche,e un vaccino portentoso contro il virus zombico,sono i co-protagonisti ai quali è delegata la salvezza dell’umanità. Un film può ridare la vita,non scordiamocelo,di questo passo siamo ansiosi di poter vedere una storia su quei virtuosi,campioni di generosità venuti da Wall Street.
5 luglio 2013