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Batman,Gotham e la rivoluzione
“Il Cavaliere Oscuro,Il Ritorno” accende una bagarre politica a tutto campo
Le interpretazioni a 360 gradi del film che sollevano fiamme di parole

A cura di FRANCO FERRI

Una scena tratta da 'Il Cavaliere Oscuro, Il Ritorno'
Una scena tratta da 'Il Cavaliere Oscuro, Il Ritorno'
Sta catalizzando interesse nella società come poche volte capita per un film,registrando opinioni,argomentazioni molto accese da far invidia ai film da festival che al contrario appaiono stanchi e poco propensi alla novità. Il Cavaliere Oscuro,Il Ritorno è un ulteriore capitolo che conferma la solidità progressiva e sperimentale dell’autore Christopher Nolan.Sa smuovere gli animi riuscendo a comporre e  comunicare un affresco moderno,attualizzante vissuto attraverso la rilettura del personaggio Batman,un cittadino particolare dentro la sua Gotham. Seguendo le svariate tracce dell’ultimo capitolo abbiamo trovato spunti rilevanti su quella più estroversa che ha una valenza politico ideologica presente nelle sue riflessioni simboliche e iconografiche,sollevando e incitando i ritmi della storia.  La crisi economica e gli occupanti di Wall Street,l’arrivo in scena del rivoluzionario Bane,anticapitalista e difensore dei diritti predati sono il preludio a fiamme che stanno per divampare,e probabilmente annienteranno la civiltà di Gotham.

Natalia Aspesi
Natalia Aspesi
Batman e il mercenario filosofo provengono dalla medesima setta di formazione,li dividono non molte differenze,personali e culturali,importanti ma sottili. Nella stampa italiana il dibattito ha sollevato uno spirito animato che sembrava sopito,a volte troveremo analisi elaborate,altre motivazioni di parte o del tutto infondate. Natalia Aspesi di Repubblica afferma,”Al massimo si può pensare che se fosse americano,Nolan voterebbe per il candidato repubblicano alla presidenza Romney”. A parte il fatto che il film prima dell’uscita è stato aspramente contestato dagli stessi repubblicani per le sue tesi radicali,non si comprende inoltre perché il regista inglese,noto per innovazione e pensiero anticonformista,debba essere catalogato come un conservatore qualunque. Il Batman che ha realizzato non è un cop movie,emulo grottesco di uno Schwarzenegger o Stallone ma l’archetipo umano di chi combatte contro la decadenza di una civiltà (altro tema ricorrente in Nolan). Speranza oppure distruzione sono varianti antagoniste che s’insinuano in tutto il film,ciò che divide veramente Batman da Bane risiede in questo. Il mercenario si serve della speranza ad ipocrita paravento per celare e meglio realizzare la distruzione purificatrice,Bruce Wayne invece la vuole preservare a stimolo di tipo evolutivo disponibile per tutti.

Giovanni Cocconi
Giovanni Cocconi
Gotham è in un dubbio amletico ma la cronista di Repubblica continua incrollabile,facendoci intuire scarsa attenzione agli intrecci,rimanendo a secco di chiare risposte, ”Inutile poi chiedersi perché Bane dopo aver gridato da capo popolo vendicatore,«Abbiamo strappato la città ai corrotti» poi voglia farla saltare”. Con analoga osservazione ad angolo ridotto,forse per scelte editoriali da condividere,Maurizio Acerbi del Giornale scrive,” Bane occupa Wall Street come un indignados per sovvertire l'ordine economico esistente”...” Batman è il custode dell'ordine,un conservatore che vede con il fumo negli occhi chi propugna derive anarcoidi “. Non è una tesi azzeccata ma la calda passione fa breccia perfino in Maria Rosa Mancuso che vuol trascinare dalla medesima parte ideologica,questa volta sul Foglio,la leggenda di Batman,”Il supereroe è sempre stato di destra al pari di tutti i suoi colleghi ”. Il film dimostra un appeal davvero eccitante,nell’altro versante si offre una lettura opposta,piace Bane con il carisma eversivo da novello Che Guevara. Giovanni Cocconi sul quotidiano Europa lo adatta a sfondi italiani,” Vediamo una scena (anzi due) che nemmeno Luciano Violante regista avrebbe potuto girare così,Bane non assomiglia a Marco Travaglio,però il messaggio c'è,e anche abbastanza scoperto”.
 
Jonathan Lethem
Jonathan Lethem
Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera suggerisce che il film ha ”un'insolita capacità di «rileggere» la Storia,a cominciare dalla riscoperta della lotta di classe e delle ingiustizie dello sviluppo capitalista “. Colui che va più a fondo è Roberto Silvestri su Il Manifesto,scrive quella parola che molti preferiscono non evocare.” La rivoluzione non solo si può desiderare,ci suggerisce a un tratto «Il Cavaliere Oscuro,Il Ritorno»,ma è perfino possibile per uomini e donne di tutto il mondo,la presa di Wall Street diventa l'equivalente della caduta del Palazzo d'Inverno “. Tante interpretazioni,le più diverse,rivelano spiccate qualità multidimensionali del film,Simone Regazzoni sulle pagine del Il Secolo XIX puntualizza con efficacia, ” E’ un film molto complesso,stratificato,che intreccia temi differenti e si presenta apertamente come una macchina per produrre interpretazioni perfetto anche per chi voglia fare l'esperienza di una filosofia all'opera sul grande schermo.”  In conclusione sul magazine RollingStone troveremo un paio di opinioni che con una pennellata e un acuto davvero esemplari ci regalano note suggestive. La prima è dello scrittore Jonathan Lethem,” Batman non ha superpoteri. Ha l'immagine di un magnifico Philip Marlowe,un'altra figura solitaria,un cavaliere metropolitano guidato dal proprio codice.“

La seconda a firma Raffaella Giancristofaro omaggia il regista che ha dedicato una trilogia al cavaliere notturno,” Nolan ha modelli inarrivabili Hitchcock e Kubrick e grazie a ciò ha ridato senso all’espressione cinema del terzo millennio. Ha portato l’estetica del videogioco dentro il cinema d’autore “