Benvenuti al sud sbarca nei cinema francesi sull’onda del successo in Italia
Si sprecano i giudizi “divertente”,”esotico”,”innocuo”,”berlusconiano”
Tutti in coro.” Non è un remake,è un plagio”
a cura di FRANCO FERRI
Benvenuti al Sud
Il successo inaspettato e di grandi proporzioni che ha accompagnato in Italia
Benvenuti al Sud è servito in maniera decisa a produrre eco in Francia dove il gemello
Bienvenue chez les Ch’tis (Giù al Nord) aveva stabilito record straordinari nelle sale. Sicuramente la sua distribuzione nel paese transalpino è stata prevista velocemente generando nella stampa e nella critica un match vissuto con la stessa passione di un derby Italia - Francia. Un po’ tutti hanno evidenziato la troppa aderenza,usando un eufemismo,della produzione italiana con il film di Dany Boon. Ad aprire le danze sarà
Le Figaro,quotidiano d’informazione che segnala come
Benvenuti al Sud segua “
alla virgola la sceneggiatura originale che gioca sull'antagonismo nord-sud, ripetendo in modo identico i tic dei personaggi col loro accento”. Il giornale in definitiva riconosce come anche in questa versione italiana si rida ugualmente…”
pur risultando innocua e indolore…casomai il fascino aumenta,raddoppiato per l'esuberanza della lingua napoletana”. Guillaume Loison del
Nouvel Observateur punta su definizioni più introspettive e sul colore impressionato nella pellicola…”
riempita di personaggi secondari ben sgranocchiati. Per alcuni lampi fa pensare alle caratterizzazioni mediterranee dei film di Risi o Scola”. In vena di altrettanti paragoni,magari più austeri,è
L’Humanitè che puntualizza una superficialità diffusa incolpando il regista Luca Miniero che…”
ahimè, non è né John Ford né Jean Renoir,si accontenta di stereotipi conviviali, eludendo la realtà sociale del sud dell'Italia”.
François Guillaume Lorrain
Sul fatto che il film con Claudio Bisio fosse troppo simile a
Giù al Nord ci và duro il magazine
Marianne 2,periodico di costume e società. La sua sentenza non lascia
appello,scrive, “
Non è un rifacimento, è un plagio”. François-Guillaume Lorrain
de
Le Point si associa al coro per la troppa similitudine del film italiano con la produzione francese che per questo,”
si fa vedere solo per curiosità”. Però in un passaggio più personale dice,”
il remake sa tanto di prodotto da televisione berlusconiana ma il successo in Italia è spiegabile perché tocca radici nazionali. L’unità nazionale o la divisione fra Nord-Sud è un dibattito scottante,al box-office ha battuto inaspettatamente Inception”. Ancora sui contrasti regionali,l’opinione di Aurélien Ferenczi,
Telerama,rivela un’insoddisfacente traslazione cinematografica dal momento che pur esistendo un filo conduttore… “
sorprendentemente sorvola sull’effettivo dualismo Nord-Sud che essendo relativo in Francia,al contrario è realtà incontestabile della vita italiana”. Con un certo interesse abbiamo notato come ci sia da parte dello spettatore francese una fruizione del film che in qualche maniera resta influenzata da una cultura più lontana facendogli accettare una sorta di filtro esotico. Scrive Nicolas Gilli su
Excessif…”
adattato dal co-sceneggiatore di Gomorra,Massimo Gaudioso,Benvenuti al Sud è un copia/incolla di Giù al Nord davvero imbarazzante ma il suo senso dell’umorismo risulterà più seducente per l’esotismo che ispira…alla fine tutti e due i film possiedono la stessa visuale nell’usare un maldestro veicolo di inno alla tolleranza. Il sud italiano viene visto a luogo dove mafia,povertà,caldo tropicale,sporcizia,durezza sono i cliché che piacciono agli italiani del Nord,ma guardata dalla Francia la regione appare piuttosto come un paradiso”.
Isabelle Regnier
Questa visione turistica piace a
Isabelle Regnier
di
Le Monde che continua… “
L'idea avrebbe potuto funzionare se l'adattamento fosse stato intrapreso con un minimo di convinzione da parte dello sceneggiatore,degli attori... È certo difficile per un francese apprezzare la natura delle gag che può produrre il linguaggio della Campania anche perché il complesso del lavoro sembra essere stato messo in scena frettolosamente”. Ouest France lancia una domanda di natura economica. “
Benvenuti al Sud essendo una copia conforme che senso ha programmarlo nei cinema francesi ?” Si dà una risposta. “
Se solo il 10% di coloro che hanno visto Giù al Nord andranno a vedere il film italiano ci saranno 2 milioni di biglietti venduti ovvero un grande successo del box office”. La prospettiva in stile sfera di cristallo evocata dalla rivista non ha avuto esito. Il film diretto da Miniero ha registrato una media di sessanta presenze giornaliere per ogni cinema dove veniva programmato durante la prima settimana, poi mestamente è sparito anche dal fondo della classifica.