COSMOPOLIS di David Cronenberg
Sceneggiatura di David Cronenberg, Don DeLillo
Con Robert Pattinson,Jay Baruchel,Sarah Gadon,Samantha Morton,Juliette Binoche,Paul Giamatti Secondo un processo emblematicamente moderno la concezione di una sovrastruttura,che fonda il suo potere nel binomio inseparabile fra capitalismo e tecnologia,avrebbe in sé la forza di trasformare il futuro abbattendo il passato e concedendo al presente una dimensione puramente aleatoria. Proseguendo in coerenza il ragionamento fra ordine naturale e meccanicistico che era alla base in altri suoi lavori e particolarmente nella visione biotecnologia presente in Existenz,Cronenberg continua un’ascesa o discesa dell’impetuoso cammino umano compenetrando una configurazione metafisica del dogma denaro. Il prodotto esclusivo di questo marchio appare elevato ad un piano di cyber capitale,prossima invenzione astratta di un artificiale schema evoluzionistico programmato da uomini in vena di divinità che stabiliscono i destini di altri uomini. La concezione traduce la quotidianità visionaria di un giovane finanziere di Wall Street colto nei suoi momenti fondamentali di vitalità e di crisi. Nel vagare della sua limousine c’è tutta il simbolico errare di un esegeta dell’armonia,la rappresentabilità di un moto dalle caratteristiche ellittiche e astrali dove la città al contrario è un caotico compendio di vita e morte fuso fra bisogni reali e rapsodie mistiche come fosse una dimensione parallela,violenta nella sua carica dirompente,enigmaticamente protesa a ridisegnare gli scenari della consuetudine. L’automobile è il salotto,il punto di riferimento zen per interiorizzare le forze della coscienza, per esprimere potenza all’esterno. Si incontrano amici,esperti,informatori,le leggi del possesso coabitano forze talentuose e vertigini della sensualità ma rinchiudono interrogativi inquietanti quando si accorgerà che lui stesso è un altro prodotto degenerante del caos. Una speculazione sbagliata mette in crisi il suo modello di esistenza basato su un’indiscussa forma di perfezionismo. La rottura dello specchio illusorio fa tremare Eric Packer,un Robert Pattinson incarnazione maiuscola di un Dio senza più paradiso. L’autore canadese rivede ancora l’idea di metamorfosi,interazione e osmosi dell’essere con le materie e le energie circostanti,mettendone in luce specifiche evidenze che risaltano simmetrie progettuali da non sottovalutare nel rapporto altrettanto importante con le parti disarmoniche,oscure,insite nella propria natura. Profetico e geniale nella meta rappresentazione di un modello ossessivo e ingombrante del nostro tempo,Cronemberg ha grande interesse nel passaggio,ovvero l’uscita all’esterno,quando il protagonista lascia la sua torre d’avorio ed entra nell’atmosfera della strada in una notte allucinata quanto mediatrice nei passi catartici e junghiani. Il modello ingigantito e impazzito,il moloch finanziario,diviene oggetto di pericolo nei riflessi devianti ma lo osserva nei suoi meccanismi violenti. Dispone di filosofici confronti con esso e i suoi fantasmi spaziano nella iperrealtà ricreata,siano essi le vittime indifese o i rappresentanti ambigui di un tradimento del denaro.
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